giovedì 10 giugno 2010

The Hole 3D


Locandina The Hole 3D



I due fratelli Dane e Lucas Thompson si trasferiscono con la madre da New York in una villetta a schiera di Bensonville, una piccola città del nord-est americano. Lucas è un ragazzino curioso e vitale, mentre Dane è il tipico adolescente inquieto, oppresso dai continui traslochi cui la madre lo sottopone. Assieme alla bella vicina di casa, Julie, Dane e Lucas scoprono nello scantinato di casa una grande botola serrata con numerosi lucchetti. Una volta scoperchiato il passaggio, quello che pare un semplice buco nel pavimento si rivela essere un portale per una dimensione da cui prendono corpo le più remote paure dei ragazzi.
Da sincero estimatore del cinema horror degli anni '50 e di quelle folli trovate promozionali proto-interattive e artigianalmente commerciali, Joe Dante presto o tardi si sarebbe dovuto confrontare con la tecnologia 3D. Lo ha fatto nel 2003 con un cortometraggio realizzato per un parco divertimenti e scritto da R.L. Stine, il creatore della serie Piccoli brividi . The Hole sembra provenire da lì, da uno di quei racconti del terrore per ragazzi, lavorando sull'idea di una dimensione parallela e oscura dalla quale si formano quelle paure legate all'infanzia che bisogna imparare a combattere. È quindi un piccolo romanzo di formazione, dilettevole ed edificante, che trova nell'intervallo fra pre-adolescenza e tarda pubertà, cioè fra la perdita dell'innocenza e l'acquisizione di cinismo, tanto l'età dei suoi protagonisti quanto quella del suo target di riferimento.
Nel concentrarsi più esplicitamente sull'adolescenza e sulle potenzialità di coinvolgimento emotivo del 3D (funzionale al racconto soprattutto nell'esplorazione del mondo delle paure, una sorta di scenografia espressionista che altera e al tempo stesso esalta il senso delle proporzioni), Dante sembra mettere da parte l'elemento politico dei suoi film precedenti.
Fra le tre dimensioni previste non c'è spazio per la satira o per quel sottotesto di controcultra che era riuscito a strisciare anche sotto alcuni film più commerciali come Small Soldiers . Con The Hole, Joe Dante si conferma un ibrido un po' pazzoide fra Walt Disney e William Castle. Fra l'immaginario di un uomo interessato a esplorare anche il lato oscuro dell'infanzia e quello di un folle che legge ancora il cinema come un'esperienza comunitaria legata al coinvolgimento dello spettatore.



Fonte dell'immagine: movieplayer.it

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